Chitarra classica, un fascino irresistibile
Category : SCUOLA DI MUSICA Napoli
La chitarra classica è un’irresistibile ammaliatrice.
Ve lo ricordate Andrès Segovia? L’acuto osservatore che si nutriva di bellezza e profondità per veicolarle al mondo tramite uno strumento: la sua chitarra classica.
Segovia è un simbolo nella storia musicale del Novecento. Nelle interviste amava ripetere di voler redimere la chitarra, togliendola dalla taverna e innalzandola a palcoscenici più raffinati, più meritevoli.
Il suo stile è inconfondibile e la purezza del suono, gli intensi vibrati e la gamma dei colori timbrici della sua fedelissima compagna catturano ancora le più disparate personalità, che rimangono imbrigliate nell’aurea di mistero e fascino di uno strumento capace di appagare ogni senso.
La chitarra è uno strumento magnifico, capace di trasformarsi in una piccola orchestra, come diceva Berlioz, ma molti tendono ancora a sottovalutarlo e a ignorare le sue grandi capacità musicali.
Basti pensare al brano “Asturias (Leyenda)” che Isaac Albèniz ha composto per pianoforte, e che Segovia ha trascritto per chitarra, conferendo proprio lui al pezzo enorme successo.
Da un punto di vista storico la chitarra è un cordofono a pizzico di origine indopersiana, introdotto dagli arabi, nel XIII secolo, in Spagna. La chitarra, diffusasi in Europa, ha subito notevoli modifiche per divenire lo strumento a sei corde che conosciamo oggi.
Chitarra classica, com’è fatta?
La chitarra classica viene costruita con legni di diverso tipo. Alcuni liutai, per tradizione, pongono nel ponticello un inserto di madreperla in corrispondenza con il passaggio delle corde. Il capotasto e l’ossicino sono in osso. La verniciatura migliore è in gomma lacca (un bel prodotto di…insetti!), alla quale vengono aggiunte altre resine. Le corde attualmente sono principalmente in nylon, grazie al quale si ha un timbro ovattato e dolce.
Tralasciando qualche brano contemporaneo, la chitarra classica non richiede l’uso del plettro, infatti, particolari effetti timbrici sono dovuti proprio all’uso delle unghie.
Se doveste trovarvi nei paraggi di una chitarra classica, badate bene a farvi legare, come fece Ulisse all’albero della sua nave pur di non rinunciare ad ascoltare il canto delle sirene incantatrici. La chitarra classica, come queste seduttrici, produce suoni stregati che vi costringeranno a rimanere con lei. Le sue sonorità preziose vi cattureranno, e non ne potrete fare più a meno. Non lasciatevi sedurre o sarete costretti ad amarla a vita, senza poterne prendere le distanze mai più. Nemmeno se lo vorrete.